Caso di Correzione gibbo e aumento sia del supporto che della struttura della punta del naso
Rinosettoplastica e decongestione dei turbinati inferiori per rinite cronica con difficoltà respiratoria in entrambi i lati. Si tratta perciò di una rinoplastica + chirurgia funzionale del naso.
Caso di Correzione gibbo e aumento sia del supporto che della struttura della punta del naso
Rinosettoplastica e decongestione dei turbinati inferiori per rinite cronica con difficoltà respiratoria in entrambi i lati. Si tratta perciò di una rinoplastica + chirurgia funzionale del naso.
Vi presento un caso abbastanza standard di rinoplastica abbinata alla chirurgia funzionale, quindi chirurgia che è in questo caso rinosettoplastica, e la decongestione dei turbinati inferiori perchè la paziente soffriva anche di una rinite cronica con difficoltà respiratoria in entrambi i lati.
La correzione del gibbo ed è stata aumentata lievemente sia il supporto che la struttura della punta.
Infatti il profilo mostra un gibbo che è sì un gibbo ma anche uno pseudogibbo per una punta con una scarsa proiezione.
In questo caso la punta è stata strutturata, aumentata la sua proiezione, il suo supporto, con un innesto di cartilagine prelevato da setto nasale.
L'approccio della rinoplastica strutturale è proprio quello di dare una garanzia di stabilità a lungo termine.
E' quello che temono i pazienti: "ma si modificherà il naso nel tempo?"
Dipende da molte variabili ma diciamo che gli elementi strutturali, che in questo caso sono gli innesti, ne garantiscono la stabilità dell'esito, che vedete nella foto postoperatoria, nel lungo termine.
La paziente aveva in mente un risultato sobrio, perciò insieme abbiamo deciso di evitare soluzioni che purtroppo stanno andando di moda, come nasi a sella, punte molto all'insù, narici esposte frontalmente, punte troppo appuntite.
COME SONO INTERVENUTO?
La correzione del gibbo ed è stata aumentata lievemente sia il supporto che la struttura della punta.
Infatti il profilo mostra un gibbo che è sì un gibbo ma anche uno pseudogibbo per una punta con una scarsa proiezione.
In questo caso la punta è stata strutturata, aumentata la sua proiezione, il suo supporto, con un innesto di cartilagine prelevato da setto nasale.
IL PUNTO CHIAVE
L'approccio della rinoplastica strutturale è proprio quello di dare una garanzia di stabilità a lungo termine.
E' quello che temono i pazienti: "ma si modificherà il naso nel tempo?"
Dipende da molte variabili ma diciamo che gli elementi strutturali, che in questo caso sono gli innesti, ne garantiscono la stabilità dell'esito, che vedete nella foto postoperatoria, nel lungo termine.
La paziente aveva in mente un risultato sobrio, perciò insieme abbiamo deciso di evitare soluzioni che purtroppo stanno andando di moda, come nasi a sella, punte molto all'insù, narici esposte frontalmente, punte troppo appuntite.
E' un trend che si sta manifestando nelle richieste, negli esempi che i pazienti ci mostrano in studio presi da dal web. E' purtroppo un problema che si è già visto tanti anni fa e che comporta dei problemi sia estetici nel breve termine ma soprattutto respiratori nel lungo termine.Quindi in questo caso per garantire anche la stabilità del risultato funzionale sono state apportate poche modifiche e soprattutto per quanto riguarda la punta non sono state indebolite le cartilagini alari, quindi la struttura della punta sia estetica ma soprattutto funzionale (perché le cartilagini alari intervengono nel supporto della valvola nasale esterna, in parte in quella interna e soprattutto della valvola vestibolare) sono state mantenute, quindi la respirazione è aumentata per la chirurgia funzionale ma non abbiamo perso capacità respiratoria per una eccessiva modifica della punta.
E' stata mantenuta un'ottima stabilità, come vedete nei disegni sono precisati i tre innesti che ho utilizzato per la punta.
E' un trend che si sta manifestando nelle richieste, negli esempi che i pazienti ci mostrano in studio presi da dal web. E' purtroppo un problema che si è già visto tanti anni fa e che comporta dei problemi sia estetici nel breve termine ma soprattutto respiratori nel lungo termine.
Quindi in questo caso per garantire anche la stabilità del risultato funzionale sono state apportate poche modifiche e soprattutto per quanto riguarda la punta non sono state indebolite le cartilagini alari, quindi la struttura della punta sia estetica ma soprattutto funzionale (perché le cartilagini alari intervengono nel supporto della valvola nasale esterna, in parte in quella interna e soprattutto della valvola vestibolare) sono state mantenute, quindi la respirazione è aumentata per la chirurgia funzionale ma non abbiamo perso capacità respiratoria per una eccessiva modifica della punta.
E' stata mantenuta un'ottima stabilità, come vedete nei disegni sono precisati i tre innesti che ho utilizzato per la punta.
Quindi in questo caso per garantire anche la stabilità del risultato funzionale sono state apportate poche modifiche e soprattutto per quanto riguarda la punta non sono state indebolite le cartilagini alari, quindi la struttura della punta sia estetica ma soprattutto funzionale (perché le cartilagini alari intervengono nel supporto della valvola nasale esterna, in parte in quella interna e soprattutto della valvola vestibolare) sono state mantenute, quindi la respirazione è aumentata per la chirurgia funzionale ma non abbiamo perso capacità respiratoria per una eccessiva modifica della punta.
E' stata mantenuta un'ottima stabilità, come vedete nei disegni sono precisati i tre innesti che ho utilizzato per la punta.
✅ Tecnica utilizzata: rinoplastica endonasale (tecnica chiusa)
✅ Intervento in anestesia generale
✅ Senza tamponi
✅ Tempo operatorio: 70-80 minuti circa
✅ Ricovero in giornata ("day surgery) con dimissione dopo poche ore dall'intervento
