RINOPLASTICA estetica su naso con PELLE molto SPESSA
Si tratta di casi “difficili”, non per la complessità tecnica, ma per la prevedibile scarsa soddisfazione dei pazienti che, in genere, desiderano ridurre le dimensioni del naso e, soprattutto, il volume della punta.
RINOPLASTICA estetica su naso con PELLE molto SPESSA
Si tratta di casi “difficili”, non per la complessità tecnica, ma per la prevedibile scarsa soddisfazione dei pazienti che, in genere, desiderano ridurre le dimensioni del naso e, soprattutto, il volume della punta.
✔ La pelle molto spessa presenta alcune caratteristiche che rendono difficile l’adattamento alle modifiche che si effettuano sullo scheletro osteo-cartilagineo del naso. Le più importanti sono:
• pori molto dilatati
• numerose ghiandole sebacee
• notevole spessore dello strato fibromuscolare (cosiddetto “SMAS”) sottocutaneo
✔ Lo strato fibromuscolare, se spesso, può aggiungere 3-4 millimetri di spessore ai tessuti molli del naso e spesso si associa a cartilagini strutturalmente molto deboli.
✔ Il problema più rilevante, in questi casi, è l’incapacità della pelle ad adattarsi alle modifiche che si effettuano su osso e cartilagini: il naso NON diventa più piccolo, quindi è prevedibile, già durante la prima visita, che il/la paziente possa essere poco soddisfatto dal risultato della rinoplastica.
✔ Inoltre, se le cartilagini sono già strutturalmente molto deboli, possono essere deformate dalla pelle spessa nel periodo di cicatrizzazione post-rinoplastica: ne risulterebbero retrazione alare, ptosi della punta (rotazione verso il basso), deficit statico e dinamico della valvola nasale esterna, naso pinzato.
✔ Il gonfiore (edema) post-operatorio, inevitabile, si pone come ulteriore barriera al riadattamento cutaneo ed è uno stimolo alla fibrosi cicatriziale, spessore che annulla le modifiche effettuate sulle cartilagini della punta.
✔ Ne risulta una punta “amorfa”, non definita e non certo più piccola di quella pre-chirurgica.
• pori molto dilatati
• numerose ghiandole sebacee
• notevole spessore dello strato fibromuscolare (cosiddetto “SMAS”) sottocutaneo
✔ Lo strato fibromuscolare, se spesso, può aggiungere 3-4 millimetri di spessore ai tessuti molli del naso e spesso si associa a cartilagini strutturalmente molto deboli.
✔ Il problema più rilevante, in questi casi, è l’incapacità della pelle ad adattarsi alle modifiche che si effettuano su osso e cartilagini: il naso NON diventa più piccolo, quindi è prevedibile, già durante la prima visita, che il/la paziente possa essere poco soddisfatto dal risultato della rinoplastica.
✔ Inoltre, se le cartilagini sono già strutturalmente molto deboli, possono essere deformate dalla pelle spessa nel periodo di cicatrizzazione post-rinoplastica: ne risulterebbero retrazione alare, ptosi della punta (rotazione verso il basso), deficit statico e dinamico della valvola nasale esterna, naso pinzato.
✔ Il gonfiore (edema) post-operatorio, inevitabile, si pone come ulteriore barriera al riadattamento cutaneo ed è uno stimolo alla fibrosi cicatriziale, spessore che annulla le modifiche effettuate sulle cartilagini della punta.
✔ Ne risulta una punta “amorfa”, non definita e non certo più piccola di quella pre-chirurgica.
QUINDI, COSA FARE IN QUESTI CASI?
➖ Quasi sempre consiglio ai pazienti di NON sottoporsi all’intervento.
➖ In rari casi è possibile: quando il/la paziente, compresi i limiti di risultato, accetta il compromesso di una riduzione di volume modesta, quasi sempre per il profilo, nulla o quasi per la punta.
➖ Come nel CASO qui rappresentato dove la paziente ha compreso molto bene i LIMITI di risultato e abbiamo optato per il compromesso tra correzione del gibbo e aumento strutturale della punta.
PERCHE' UN AUMENTO STRUTTURALE?
➖ La paziente presentava cartilagini del terzo medio del naso e della punta deboli. In questi casi, si si agisce con le classiche manovre della rinoplastica di riduzione, vi è un alto rischio di ottenere un collasso della porzione cartilaginea del naso.
➖ Al contrario, va aumentata la struttura di supporto con innesti, che hanno anche un secondo scopo: aumentare la tensione del rivestimento cutaneo che così di assottiglia, rendendo la punta molto più definita.
➖ In questo caso specifico ho utilizzato innesti di cartilagine, prelevati dal setto nasale, per rinforzare tutto l’arco alare.
✅ Intervento effettuato con approccio endonasale extramucoso
✅ Anestesia generale
✅ Senza tamponi
✅ Foto post-operatoria: dopo 6 mesi
[Fonte delle citazioni: “Surgical management of the thick-skinned nose / R. Davis, E.hrisomalos / Facial Plastic Surgery 2018, vol.34, 22-28]
Commento della paziente su Instagram:
"Io credo che il risultato ottenuto sia più che soddisfacente, in quanto non solo mi ha cambiato il profilo di cui vado fiera, ma anche l'aspetto frontale che è armonico e più dolce. Ringrazio tantissimo il dr. Dondè per il risultato e per la sua infinita pazienza oltre che professionalità! Lo consiglio vivamente!"
"Io credo che il risultato ottenuto sia più che soddisfacente, in quanto non solo mi ha cambiato il profilo di cui vado fiera, ma anche l'aspetto frontale che è armonico e più dolce. Ringrazio tantissimo il dr. Dondè per il risultato e per la sua infinita pazienza oltre che professionalità! Lo consiglio vivamente!"