Caso di Rinoplastica con soluzione per preservare la valvola vestibolare ed evitare complicanze funzionali

Intervento per restringere la punta senza compromettere la funzionalità respiratoria.

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SITUAZIONE PREOPERATORIA

  • Nell’immagine pre/post operatoria è ben visibile un dettaglio molto interessante, osservabile in particolare nella proiezione basale: il restringimento della punta con la chirurgia.
  • Si tratta di una procedura abbastanza semplice, ma che, se affrontata con tecniche standardizzate o eccessivamente aggressive, può comportare nel tempo complicanze funzionali significative.
  • In passato, infatti, molte tecniche prevedevano la rimozione parziale o estesa della porzione cefalica delle cartilagini alari. A questo approccio venivano spesso abbinate manovre di sutura tese a ottenere un apice triangolare più marcato, con una punta più definita e appuntita.
  • Tuttavia, nel tempo, queste manovre potevano portare alla progressiva perdita di struttura dell’ala del naso, con un passaggio da una conformazione più piatta a una concava. Tale evoluzione comportava il rischio di collasso inspiratorio delle cartilagini alari, con compromissione della valvola nasale esterna e della valvola nasale interna.
  • In tali casi, l’unica soluzione possibile era rappresentata da una chirurgia secondaria di revisione, che comporta il ripristino della struttura alare tramite innesti cartilaginei, un intervento talvolta anche complesso.

SITUAZIONE PREOPERATORIA

  • Nell’immagine pre/post operatoria è ben visibile un dettaglio molto interessante, osservabile in particolare nella proiezione basale: il restringimento della punta con la chirurgia.
  • Si tratta di una procedura abbastanza semplice, ma che, se affrontata con tecniche standardizzate o eccessivamente aggressive, può comportare nel tempo complicanze funzionali significative.
  • In passato, infatti, molte tecniche prevedevano la rimozione parziale o estesa della porzione cefalica delle cartilagini alari. A questo approccio venivano spesso abbinate manovre di sutura tese a ottenere un apice triangolare più marcato, con una punta più definita e appuntita.
  • Tuttavia, nel tempo, queste manovre potevano portare alla progressiva perdita di struttura dell’ala del naso, con un passaggio da una conformazione più piatta a una concava. Tale evoluzione comportava il rischio di collasso inspiratorio delle cartilagini alari, con compromissione della valvola nasale esterna e della valvola nasale interna.
  • In tali casi, l’unica soluzione possibile era rappresentata da una chirurgia secondaria di revisione, che comporta il ripristino della struttura alare tramite innesti cartilaginei, un intervento talvolta anche complesso.


OBIETTIVI DELL'INTERVENTO: DEFINIZIONE DELLA PUNTA SENZA INDEBOLIRE LA STRUTTURA

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COSA E' STATO FATTO

Nel caso di questa paziente si è scelto un approccio più conservativo.
La punta è stata ristretta mediante tecniche di sutura, evitando la resezione della porzione cefalica delle cartilagini alari.

Come illustrato nel disegno, questa tecnica consente di mantenere integre le strutture cartilaginee, ottenendo al contempo una punta più stretta e definita.
Questa tecnica ha permesso di ottenere un apice più raffinato e proporzionato, quindi una punta più definita, apprezzato dalla paziente sotto il profilo estetico, senza compromettere la stabilità del vestibolo nasale. Si è così garantita la conservazione della funzionalità sia della valvola nasale esterna che di quella interna, che sono i due confini anatomo funzionali del vestibolo nasale, diciamo dei primi 2 cm. dall'ingresso della narice all'interno, giusto per capirci.

COSA E' STATO FATTO

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Nel caso di questa paziente si è scelto un approccio più conservativo.
La punta è stata ristretta mediante tecniche di sutura, evitando la resezione della porzione cefalica delle cartilagini alari.

Come illustrato nel disegno, questa tecnica consente di mantenere integre le strutture cartilaginee, ottenendo al contempo una punta più stretta e definita.
Questa tecnica ha permesso di ottenere un apice più raffinato e proporzionato, quindi una punta più definita, apprezzato dalla paziente sotto il profilo estetico, senza compromettere la stabilità del vestibolo nasale. Si è così garantita la conservazione della funzionalità sia della valvola nasale esterna che di quella interna, che sono i due confini anatomo funzionali del vestibolo nasale, diciamo dei primi 2 cm. dall'ingresso della narice all'interno, giusto per capirci.

L'IMPORTANZA DELL'INNESTO COLUMELLARE

L’intervento è stato completato con il posizionamento di un innesto columellare, con lo scopo di rinforzare il pilastro centrale del triangolo nasale e migliorare la stabilità complessiva della punta nel lungo termine.

INTERVENTO IN ANESTESIA LOCALE CON SEDAZIONE

Si è trattato di un intervento di rinoplastica della punta nasale eseguito in anestesia locale con sedazione, in day surgery (intervento al mattino e dimissioni nel pomeriggio), senza tamponi.
Il duplice obiettivo era quello di ottenere un miglioramento estetico e allo stesso tempo prevenire le complicanze funzionali che possono derivare da una riduzione eccessiva o mal eseguita del volume della punta.
È per questo che, oggi, sempre più pazienti domandano:
"Se restringo la punta del naso, avrò difficoltà a respirare?"
La risposta dipende dalla tecnica utilizzata. In questo caso, abbiamo ottenuto un risultato estetico apprezzabile preservando la funzionalità respiratoria.

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