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Il limite della rinoplastica: la cute nasale spessa

Lo spessore della cute determina l′effettivo ridimensionamento nasale

La quasi totalità degli interventi di rinoplastica chirurgica prevedono procedure di riduzione finalizzate a rendere il naso più piccolo, la punta nasale meno voluminosa e a correggere il gibbo nasale.

Alcuni pazienti necessitano o desiderano importanti riduzioni ma non è sempre possibile accontentarli in quanto la rinoplastica non si basa solo sul modellamento delle ossa e delle cartilagini che costituiscono lo scheletro della piramide nasale: un ruolo importante è svolto anche dalla cute del naso.

Nel caso di cute nasale sottile è possibile un notevole rimodellamento e un′importante riduzione delle dimensioni del naso, senza problemi successivi: la cute sottile si riadatta perfettamente alle nuove dimensioni nasali ottenute con la rinoplastica.

Nel caso di cute nasale spessa il riadattamento è molto difficile e il naso non è riducibile in dimensioni oltre una certa soglia.

Infatti, se si intensifica la riduzione ostecartilaginea nasale per compensare l′elevato spessore della pelle si possono determinare:
  • problemi di tipo respiratorio per disfunzione delle valvole nasali
  • problemi estetici (supratip deformity)

Durante la fase di counseling con il paziente, occorre quindi un′attenta valutazione della componente cutanea del naso, in modo da determinare quali potrebbero essere i risultati post rinoplastica.

Il paziente deve ricevere indicazioni realistiche sulla rinoplastica, e deve essere messo a conoscenza che alla riduzione delle dimensioni del naso potenziale non corrisponde sempre, proprio a causa dello spessore della cute del naso, un rimodellamento del naso effettivo.

Durante la visita si può spiegare al paziente quale è l′obiettivo realmente raggiungibile e l′effetto della rinoplastica prima e dopo già calcolato in funzione dello spessore della cute nasale.

Dott. Enrico Dondè | Rinoplastica e Chirurgia Estetica del Viso

Il limite della rinoplastica: la cute nasale spessa

Lo spessore della cute determina l′effettivo ridimensionamento nasale

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La quasi totalità degli interventi di rinoplastica chirurgica prevedono procedure di riduzione finalizzate a rendere il naso più piccolo, la punta nasale meno voluminosa e a correggere il gibbo nasale.

Alcuni pazienti necessitano o desiderano importanti riduzioni ma non è sempre possibile accontentarli in quanto la rinoplastica non si basa solo sul modellamento delle ossa e delle cartilagini che costituiscono lo scheletro della piramide nasale: un ruolo importante è svolto anche dalla cute del naso.

Nel caso di cute nasale sottile è possibile un notevole rimodellamento e un′importante riduzione delle dimensioni del naso, senza problemi successivi: la cute sottile si riadatta perfettamente alle nuove dimensioni nasali ottenute con la rinoplastica.

Nel caso di cute nasale spessa il riadattamento è molto difficile e il naso non è riducibile in dimensioni oltre una certa soglia.

Infatti, se si intensifica la riduzione ostecartilaginea nasale per compensare l′elevato spessore della pelle si possono determinare:
  • problemi di tipo respiratorio per disfunzione delle valvole nasali
  • problemi estetici (supratip deformity)

Durante la fase di counseling con il paziente, occorre quindi un′attenta valutazione della componente cutanea del naso, in modo da determinare quali potrebbero essere i risultati post rinoplastica.

Il paziente deve ricevere indicazioni realistiche sulla rinoplastica, e deve essere messo a conoscenza che alla riduzione delle dimensioni del naso potenziale non corrisponde sempre, proprio a causa dello spessore della cute del naso, un rimodellamento del naso effettivo.

Durante la visita si può spiegare al paziente quale è l′obiettivo realmente raggiungibile e l′effetto della rinoplastica prima e dopo già calcolato in funzione dello spessore della cute nasale.

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