Correggere l′ostruzione nasale post-operatoria
Rinoplastiche poco rispettose delle cartilagini alari possono portare al naso chiuso
La rinoplastica è un intervento di chirurgia plastica in grado di dare ottimi risultati estetici ma in alcuni casi il nuovo naso può avere qualche problema di funzionamento, a i quali si può portare rimedio con un successivo intervento di rinoplastica.Un esempio tipico è il naso chiuso dopo rinoplastica, una condizione clinica che si verifica con maggiore incidenza sopratutto dopo la riduzione della punta del naso: la richiesta di una punta del naso più fine, più sottile, più definita, è una delle richieste più frequenti da parte dei pazienti che intendono sottoporsi a chirurgia estetica del naso.
La chirurgia estetica per modellare la punta del naso prevede la riduzione delle cartilagini alari (le cartilagini che costituiscono lo scheletro della punta del naso) ed il loro indebolimento con risultati estetici immediati e notevoli, ma che in alcuni casi possono avere conseguenze negative dal punta di vista funzionale.
Una eccessiva resezione delle cartilagini alari o un loro indebolimento troppo accentuato comportano infatti una diminuzione della funzione della valvola nasale interna.
Le cartilagini non fanno parte della struttura della valvola nasale interna ma la supportano, grazie alle loro dimensioni e alla loro convessità ed è bene avvisare i pazienti che desiderano una riduzione troppo marcata della punta nasale o un rimodellamento aggressivo che questi interventi possono portare ad un deficit della valvola nasale e alla condizione di naso chiuso dopo la rinoplastica: in questi casi è sempre meglio limitare le modifiche cercando un compromesso tra estetica e funzionalità.
Nel caso si verifichi ostruzione respiratoria nasale post-rinoplastica è necessario un intervento correttivo di rinoplastica (6-12 mesi dopo la rinoplastica) che preveda l′impiego di innesti cartilaginei di ricostruzione.
dr. Enrico Dondè | Rinoplastica e Chirurgia Estetica del Viso
Correggere l′ostruzione nasale post-operatoria
Rinoplastiche poco rispettose delle cartilagini alari possono portare al naso chiuso
La rinoplastica è un intervento di chirurgia plastica in grado di dare ottimi risultati estetici ma in alcuni casi il nuovo naso può avere qualche problema di funzionamento, a i quali si può portare rimedio con un successivo intervento di rinoplastica.
Un esempio tipico è il naso chiuso dopo rinoplastica, una condizione clinica che si verifica con maggiore incidenza sopratutto dopo la riduzione della punta del naso: la richiesta di una punta del naso più fine, più sottile, più definita, è una delle richieste più frequenti da parte dei pazienti che intendono sottoporsi a chirurgia estetica del naso.
La chirurgia estetica per modellare la punta del naso prevede la riduzione delle cartilagini alari (le cartilagini che costituiscono lo scheletro della punta del naso) ed il loro indebolimento con risultati estetici immediati e notevoli, ma che in alcuni casi possono avere conseguenze negative dal punta di vista funzionale.
Una eccessiva resezione delle cartilagini alari o un loro indebolimento troppo accentuato comportano infatti una diminuzione della funzione della valvola nasale interna.
Le cartilagini non fanno parte della struttura della valvola nasale interna ma la supportano, grazie alle loro dimensioni e alla loro convessità ed è bene avvisare i pazienti che desiderano una riduzione troppo marcata della punta nasale o un rimodellamento aggressivo che questi interventi possono portare ad un deficit della valvola nasale e alla condizione di naso chiuso dopo la rinoplastica: in questi casi è sempre meglio limitare le modifiche cercando un compromesso tra estetica e funzionalità.
Nel caso si verifichi ostruzione respiratoria nasale post-rinoplastica è necessario un intervento correttivo di rinoplastica (6-12 mesi dopo la rinoplastica) che preveda l′impiego di innesti cartilaginei di ricostruzione.
dr. Enrico Dondè | Rinoplastica e Chirurgia Estetica del Viso
Un esempio tipico è il naso chiuso dopo rinoplastica, una condizione clinica che si verifica con maggiore incidenza sopratutto dopo la riduzione della punta del naso: la richiesta di una punta del naso più fine, più sottile, più definita, è una delle richieste più frequenti da parte dei pazienti che intendono sottoporsi a chirurgia estetica del naso.
La chirurgia estetica per modellare la punta del naso prevede la riduzione delle cartilagini alari (le cartilagini che costituiscono lo scheletro della punta del naso) ed il loro indebolimento con risultati estetici immediati e notevoli, ma che in alcuni casi possono avere conseguenze negative dal punta di vista funzionale.
Una eccessiva resezione delle cartilagini alari o un loro indebolimento troppo accentuato comportano infatti una diminuzione della funzione della valvola nasale interna.
Le cartilagini non fanno parte della struttura della valvola nasale interna ma la supportano, grazie alle loro dimensioni e alla loro convessità ed è bene avvisare i pazienti che desiderano una riduzione troppo marcata della punta nasale o un rimodellamento aggressivo che questi interventi possono portare ad un deficit della valvola nasale e alla condizione di naso chiuso dopo la rinoplastica: in questi casi è sempre meglio limitare le modifiche cercando un compromesso tra estetica e funzionalità.
Nel caso si verifichi ostruzione respiratoria nasale post-rinoplastica è necessario un intervento correttivo di rinoplastica (6-12 mesi dopo la rinoplastica) che preveda l′impiego di innesti cartilaginei di ricostruzione.
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