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Progettazione di un Intervento di Rinoplastica: gli elementi funzionali e cutanei del naso da considerare


Anche se il termine appare esagerato per una rinoplastica, penso che “progettare” sia la definizione corretta per indicare il programma preoperatorio per un intervento al naso, specie se è simultaneamente funzionale ed estetico.

Perché la rinoplastica può a volte generare soddisfazioni solo parziali o addirittura insoddisfazioni?

Alcuni elementi da considerare per spiegare la scarsa soddisfazione sono:
  • tridimensionalità del naso
  • immediata e facilmente accessibile valutazione del risultato estetico dell’intervento
  • rapporto con la altre unità estetiche del viso
  • valutazione del risultato mediate foto autoscattate
  • valutazione da parte di altre persone che influenzano il paziente
  • ricerca di risultato estetico conforme a mode del momento
  • desiderio di un risultato estetico che va oltre le possibilità chirurgiche
Soprattutto questo ultimo punto è molto importante per spiegare alcuni limiti nel raggiungimento del risultato desiderato dal paziente che vanno tenuti in alta considerazione durante la progettazione.

Uno di questi è lo spessore della pelle, soprattutto della punta del naso.
La pelle che ricopre la punta del naso ha una componente sebacea maggiore rispetto a quella del dorso e impedisce di raggiungere una punta fine o sottile.
Questo limite va spiegato molto bene ai/alle pazienti che pensano di ridurre notevolmente la punta.

Un altro limite, altrettanto importante, è l’eccessivo restringimento frontale del naso: in questo caso si restringe eccessivamente l’angolo valvolare (angolo della valvola nasale interna, tra il setto nasale e la cartilagine triangolare di ciascuna fossa nasale). L’esito è una ostruzione respiratoria nasale, che può essere corretta successivamente solo con innesti (“spreader grafts”) che riallargano nuovamente la piramide nasale nel piano frontale.

Questi limiti vanno spiegati molti bene al/la paziente durante la visita e il colloquio preoperatorio.
Sono aspetti fondamentali per ottenere un risultato bilanciato tra le varie unità del naso: dorso, radice, punta) e per ridurre al minimo le insoddisfazioni.

dott. Enrico Dondè | Rinoplastica e Chirurgia Estetica del Viso

Progettazione di un Intervento di Rinoplastica: gli elementi funzionali e cutanei del naso da considerare

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Anche se il termine appare esagerato per una rinoplastica, penso che “progettare” sia la definizione corretta per indicare il programma preoperatorio per un intervento al naso, specie se è simultaneamente funzionale ed estetico.

Perché la rinoplastica può a volte generare soddisfazioni solo parziali o addirittura insoddisfazioni?

Alcuni elementi da considerare per spiegare la scarsa soddisfazione sono:
  • tridimensionalità del naso
  • immediata e facilmente accessibile valutazione del risultato estetico dell’intervento
  • rapporto con la altre unità estetiche del viso
  • valutazione del risultato mediate foto autoscattate
  • valutazione da parte di altre persone che influenzano il paziente
  • ricerca di risultato estetico conforme a mode del momento
  • desiderio di un risultato estetico che va oltre le possibilità chirurgiche
Soprattutto questo ultimo punto è molto importante per spiegare alcuni limiti nel raggiungimento del risultato desiderato dal paziente che vanno tenuti in alta considerazione durante la progettazione.

Uno di questi è lo spessore della pelle, soprattutto della punta del naso.
La pelle che ricopre la punta del naso ha una componente sebacea maggiore rispetto a quella del dorso e impedisce di raggiungere una punta fine o sottile.
Questo limite va spiegato molto bene ai/alle pazienti che pensano di ridurre notevolmente la punta.

Un altro limite, altrettanto importante, è l’eccessivo restringimento frontale del naso: in questo caso si restringe eccessivamente l’angolo valvolare (angolo della valvola nasale interna, tra il setto nasale e la cartilagine triangolare di ciascuna fossa nasale). L’esito è una ostruzione respiratoria nasale, che può essere corretta successivamente solo con innesti (“spreader grafts”) che riallargano nuovamente la piramide nasale nel piano frontale.

Questi limiti vanno spiegati molti bene al/la paziente durante la visita e il colloquio preoperatorio.
Sono aspetti fondamentali per ottenere un risultato bilanciato tra le varie unità del naso: dorso, radice, punta) e per ridurre al minimo le insoddisfazioni.

dott. Enrico Dondè | Rinoplastica e Chirurgia Estetica del Viso
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